San Luca Evangelista, una chiesa di Gio Ponti

La chiesa di San Luca Evangelista è uno dei tre edifici religiosi di Milano progettati da Gio Ponti. Gli altri due sono San Francesco d'Assisi al Fopponino e la Cappella di Santa Maria Annunciata. Quest'ultima si trova all'interno del complesso dell'ospedale San Carlo.

LA NASCITA DELLA CHIESA DI SAN LUCA EVANGELISTA DI MILANO

La chiesa è il fulcro della parrocchia omonima, istituita Il 21 giugno 1957.

In quel giorno il cardinale Giovanni Battista Montini firmò il decreto che ne ordinava la costruzione.

Il progetto era stato commissionato a Gio Ponti nel 1954 dall'Arcidiocesi di Milano e più precisamente dal Comitato per le nuove chiese della Diocesi di Milano. Come in casi analoghi, è stato un modo per dare una risposta a un bisogno che nasceva in una città che stava cambiando. Detto in un altro modo, le chiese che c'erano non erano sufficienti (e spesso erano troppo piccole) perché la popolazione, soprattutto in alcuni quartieri, stava aumentando molto.

Il cantiere venne aperto nel dicembre del 1958 e i lavori iniziarono il 6 febbraio successivo. Terminarono nel 1960. L'inaugurazione si svolse l'8 febbraio 1961.

Nel frattempo, per le funzioni religiose utilizzarono prima una cappella ricavata nella villetta di via Jommelli 4 (capienza 60-70 persone) e poi un prefabbricato posto nel cortile retrostante.

Adesso l’abitazione di via Jommelli è la sede della casa canonica.

COME ARRIVARCI

La chiesa di San Luca Evangelista, considerata un gioiello architettonico, si trova in via Ampère 75. La fermata della metropolitana più vicina è Piola Politecnico Università degli Studi (Mm2).

Per raggiungerla, percorrete un tratto breve di via Pacini e quando incontrate via Ampère girate a sinistra. Si trova dopo l'incrocio con via Vallazze. In questa via, non molto distante da San Luca, abbiamo un edificio per abitazioni anch'esso opera di Gio Ponti.

Siamo nella parte nord-orientale della città. Le coordinate esatte sono:45°29′05.55″N 9°13′33.77″E.

LA CHIESA

La pianta della chiesa è a forma poligonale allungata. La struttura è in calcestruzzo armato, materiale molto amato dai razionalisti. Un altro elemento tipico del Razionalismo che ritroviamo nell'edificio è la forma essenziale.

La parte interna

Le navate sono tre: una centrale abbastanza ampia e due laterali molto strette (o false navate). Queste ultime sono separate da quella principale da due file di colonne.

In pratica, c'è solo un grande spazio assembleare. È stato creato per fare sentire più partecipi le persone durante la Messa

All'interno si trovano opere d'arte interessanti.

1 Crocifisso ligneo parzialmente policromo. Non se ne conosce l'autore. Si pensa che risalga al periodo tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI. È ben visibile perché è grande e perché è dietro l’altare.

2 Pietà di Carola Mazot (olio su tela, 50x70). Questo quadro, dipinto nel 2002, raffigura don Andrea Florio, che amava l'arte contemporanea.

Carola Mazot (Valdagno, 1929-Milano 2016) fu allieva di Giacomo Manzù a Brera. Ma ebbe anche altri maestri: Donato Frisia, Lorenzo Pepe e Pompeo Borra, con il quale si diplomò. Tuttavia, i primi insegnamenti li ricevette, a tredici anni, dal nonno materno Vettore Zanetti Zilla, che era un pittore post-impressionista.

Le sue opere sono esposte in tutto il mondo: da Milano (Museo della Permanente) a Vicenza, da Vienna a Parigi, da Venezia a Varsavia, da New York a San Francisco. E, naturalmente, nel suo comune natale, Valdagno (Vi).

3 Crocifissione e Deposizione di Gioxe De Micheli (Milano, 1947-vivente). In realtà, si chiama Giuseppe. Gioxe è la versione genovese di questo nome.

Quando era giovanissimo ebbe come maestri Giovanni Cappelli e Giuseppe Martinelli, due artisti di spicco del Realismo Esistenziale. Poi ha studiato a Brera con Gianfilippo Usellini.

Anche le sue opere sono esposte in tutto il mondo o lo sono state: Milano (Palazzo di Giustizia), Collodi (murale per la Fondazione Pinocchio), Lombrici di Camaiore (Lu), New York.

Sia lui sia Carola Mazot hanno ricevuto molti apprezzamenti da parte della critica.

Gio Ponti disegnò anche gli arredi interni. Ma adesso non sono più visibili perché sono stati rimossi. Rimangono solo i confessionali e le panche.

La chiesa è visitabile tutti i giorni dalle 08:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 20:00, compatibilmente con le funzioni religiose

La parte esterna

All’esterno, si notano il tetto spiovente, la facciata a capanna e rivestita da piastrelle in gres ceramico e la scalinata che bisogna percorrere per accedere all’interno.

Inoltre, la chiesa è molto “arretrata” rispetto alla strada.

La decisione di far costruire un edificio leggermente sopraelevato è stata presa per mettere i locali parrocchiali al livello inferiore, dando loro più spazio in profondità.

Invece, Ponti ha voluto che fosse arretrata rispetto alla strada perché ha voluto creare un sagrato, seppur di dimensioni minime.

Sul muro absidale avrebbero dovuto fare un dipinto di sedici metri, ma il progetto non è andato in porto.

Non solo Gio Ponti

Oltre al "papà del Pirellone", vi hanno lavorato Antonio Fornaroli e Alberto Rosselli. I tre nel 1952 avevano aperto uno studio.

Sono stati bravi a far fruttare lo spazio limitato del lotto che avevano a disposizione.

LA PARROCCHIA DI SAN LUCA EVANGELISTA

Una parte del territorio parrocchia di San Luca prima apparteneva e San Giovanni in Laterano e un’altra parte a Santa Maria Bianca della Misericordia. La crearono perché negli anni cinquanta il numero di abitanti della zona crebbe notevolmente. Vi fu anche un'espansione edilizia (cfr supra).

Il primo prete fu il giovane Don Alessandro Aspes, morto nel 1992 proprio nel giorno di San Luca (18 ottobre).

Questa parrocchia è gemellata con la chiesa del Santissimo Redentore di Ebaro, in Eritrea.


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