Io, noi e Gaber, nel ricordo della scomparsa

La casa natale di Giorgio Gaber

In occasione del ventunesimo anniversario della morte (1 gennaio 2003), la Rai ha trasmesso Io, noi e Gaber, il docufilm dedicato al Sognor G. scritto e diretto da Riccardo Milani.

QUALCHE NOTA SU IO, NOI E GABER

È stato presentato per la prima volta al pubblico domenica 22 ottobre 2023, alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Quest'opera, promossa dalla Fondazione Gaber e prodotta da Atomic in collaborazione con RAI Documentari e Luce Cinecittà, è stata distribuita da Lucky Red. L’hanno proiettata nelle sale cinematografiche nei giorni 6, 7 e 8 novembre. Il regista l’ha girato tra Milano e la Versilia, nei luoghi che hanno segnato la vita di Giorgio Gaber. Ricordiamo che è morto a Camaiore, una cittadina in provincia di Lucca che confina con Viareggio.

Io, noi e Gaber è un ritratto dell'artista meneghino, una cronaca esclusiva che attraversa ogni fase della sua carriera. Dai primi passi nei locali milanesi al periodo rock con Adriano Celentano.. Dal sodalizio artistico con l'amico Jannacci agli indimenticabili duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni di popolarità televisiva al teatro, con l'invenzione del Teatro Canzone insieme a Sandro Luporini, un'espressione completa del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo si erge il Teatro Lirico di Milano, simbolo del profondo legame tra Gaber e il pubblico milanese e ribattezzato Teatro Lirico Giorgio Gaber.

Attraverso le voci di familiari e degli amici, Riccardo Milani ha dipinto un ritratto intimo e appassionato di Gaber. Sono intervenuti la figlia Dalia e altre perspne che gli sono stati più vicine. Tra queste ricordiamo: Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Jovanotti, Ombretta Colli, (la moglie), Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Mogol e Michele Serra. Alcuni sono presenti anche nel docufilm su Jannacci.

DICHIARAZIONE

Riccardo Milani ha detto:

“Giorgio Gaber è stato una figura cruciale nella mia vita. Fin dall'infanzia mi ha intrattenuto con l'allegria di Goganga, Il Riccardo o La Torpedo blu, mentre negli anni successivi ha contribuito a plasmare la mia visione del mondo.

Raccontare la sua storia è stato per me un modo di esprimere gratitudine per tutto ciò che ha donato a me e a tutti noi nel corso dei decenni. La sua voce è stata profetica, anticipando gli sviluppi che oggi vediamo, evidenziando la prevalenza dell'ideologia di mercato, in una tragica continuità con Pier Paolo Pasolini. In mezzo alle poche certezze della vita, una cosa è chiara: abbiamo ancora bisogno di Gaber, ora più che mai”.

La Fondazione Gaber

“È stato un lavoro lungo e intenso, al quale la Fondazione ha partecipato mantenendo una stretta collaborazione con il regista e la troupe. Abbiamo avuto il privilegio di assistere a un vero e proprio capolavoro cinematografico, un'autentica testimonianza della storia artistica e della vita di Giorgio Gaber. Auspichiamo che questo lavoro rimanga a disposizione di tutti per sempre, come un classico del cinema. Un'opera realizzata con grande passione, rispetto e ammirazione per la figura di Gaber, come se fosse sempre presente, aleggiante sul lavoro dell'intera equipe”, ha commentato Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Gaber.

La Fondazione il 25 gennaio dell’anno scorso, in occasione dell’ottantaquattresimo anniversario della nascita dell’artista di via Londonio (1939), aveva annunciato questo evento cinematografico sottolineando l'importanza dell'iniziativa. 

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